martedì 10 luglio 2012

Tra scienza e diligenza: carne rossa, come comportarsi?


L'American Journal of Clinical Nutrition pubblica uno studio scientifico eseguito su soggetti con ipercolesterolemia, che dimostra come la carne rossa (demonizzata ormai da molti) possa far parte di un regime alimentare per la riduzione del colesterolo, a patto che non si superi la soglia massima di acidi grassi saturi pari al 7% delle calorie giornaliere.
Il senso dello studio è quello di rompere le basi della demonizzazione di alcuni alimenti, in questo caso la carne rossa, la cui quantità controllata giornaliera non sembrerebbe ostacolare la riduzione del colesterolo, a patto che appunto si rispetti il limite previsto per l'assunzione di grassi animali.
Nello studio, la dieta che ha prodotto più risultati dal punto di vista della riduzione della colesterolemia e dell'Ldl prevedeva L'assunzione giornaliera di 113 gr di carne rossa (comprende sia quella magra che grassa).
Da non dimenticare che il primo nemico del colesterolo resta il superamento del proprio fabbisogno calorico giornaliero, ossia assumere quotidianamente più calorie di quelle che servono in realtà e per controllare tale fattore tutti noi dovremmo essere a conoscenza delle nostre personali porzioni alimentari!
da dietista continuerò a consigliare di limitare il consumo di carne rossa ad una sola volta a settimana, semplicemente perchè tradurre nella pratica e soprattutto nelle nostre cucine o peggio ancora, in ristoranti e mense, i regimi dietetici "al grammo" di questo studio è pura utopia.


La morale

 Demonizzare gli alimenti solo quando necessità patologiche lo rendono necessario, per il resto i compagni che ci guidano verso un'alimentazione salutare rimangono "l'equilibrio" e la "varietà".

Nessun commento:

Posta un commento