mercoledì 16 maggio 2012

Vitamina D

Il rachitismo, manifestazione da carenza della vitamina, risultava conosciuto fin dal XVII secolo, la scoperta della vitamina D vera e propria avvenne però alcuni secoli più tardi, durante i primi anni del '900, quando Edward Mellanby, allevando cani in spazi chiusi e trattandoli con olio di fegato di merluzzo riusciva nell'impresa curativa del rachitismo; furono invece Hess e Weinstock a dimostrare che, lembi di pelle esposti al sole e dati come pasto a ratti rachitici si dimostravano essere la cura dalla malattia.

I dati sul cancro
A partire dagli anni '80 diventa sempre più articolato il pensiero scientifico sulla vitamina, della quale si scoprono altre attività biologiche oltre quella relativa al ruolo minerale, tali attività riguardavano le cellule tumorali, la partecipazione al processo di secrezione dell'insulina, influenze sul sistema ematopoietico negli effetti di moltiplicazione e differenziazione cellulare.
Gli studi sul cancro sono oggi molto numerosi, una review scientifica del 2010 riassume tutti i dati a disposizione utili ad affermare la relazione tra la vitamina e la protezione dal cancro, il mondo scientifico come sempre ci va cauto sostenendo la necessità di ulteriori studi di conferma prima di attribuire alla vitamina questa importantissima funzione.
Una delle review più affidabili atta a confermare questa importante scoperta risale al  2008, una review eseguita  da IARC: i dati dimostrano che l'aumento della vitamina D3 (la forma più attiva della vitamina) risulterebbe associato ad una riduzione del rischio di sviluppo di adenomi e carcinomi dell'intestino.
Sempre secondo IARC ltri 4 studi sul cancro al seno dimostrano un rischio relativo pari a 0,85 (effetto protettivo) per ogni aumento di 25 nmol di vitamina per litro di siero sanguigno; no studio eseguito dalla Woman Health Iniziative, negli stati uniti ha sottoposto 36282 donne tra i 50 e i 72 anni non rivela invece nessuna correlazione tra supplementazione della vitamina e incidenza di cancro intestinale o al seno; ennesimo studio eseguito in Nebraska sostiene la riduzione dell'incidenza di cancro al seno ottenuta mediante integrazione di vitamina e calcio insieme.
Un'analisi del NHANES (American National Health and Nutrition Examination Survey) rivela un'elevata mortalità in soggetti con bassi livelli di vitamina D.

Fonti alimentari e Fabbisogno giornaliero
Il fabbisogno giornaliero raccomandato è di 5 microgrammi al giorno, che sale a 10 microgrammi nelle gravide, nelle donne in menopausa, nei soggetti anziani, nei bambini al di sotto dei 13 anni

Raccomandazioni nutrizionali
Il fabbisogno giornaliero viene facilmente soddisfatto con l'esposizione al sole, ma nei mesi invernali e con i vestiti a proteggere dai raggi solari soddisfare il fabbisogno è più difficile, ecco perciò le migliori fonti alimentari della vitamina:
- salmone
- aringa
- sardine
- olio di fegato di merluzzo
- prodotti fortificati (es. latte, cereali)

Quantità più ridotte si trovano in
- uova
- vitello
- manzo
- oli vegetali

Fonti bibliografiche:

The Role of Vitamin D in Cancer Prevention, 
Does UV Protection Conflict With the Need to Raise Low Levels of Vitamin D? 
Hajo Zeeb, Rüdiger Greinert 2010

Dtsch Arztebl Int 2010; 107(37): 638–43DOI: 10.3238/arztebl.2010.0638


Attualità in nutrizione settima edizione, Piccin 


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