Quante volte ti sei chiesto se l'integratore vitaminico che assumi sia realmente efficace, o se assumere troppi integratori contemporaneamente faccia male o possa causare carenze!
A tal proposito traduco per te una riflessione scientifica sugli studi scientifici presenti in letteratura, l'articolo pubblicato nel 2011 sull' "American Journal of Clinical Nutrition" riflette su rischi e benefici dei supplementi multivitaminici. Buona lettura!
La scoperta di ogni singolo micronutriente e le continue scoperte scientifiche sullo specifico ruolo preventivo e salutistico ha portato ad un ingrandimento su larga scala del mondo degli integratori, la comprensione sempre maggiore del mondo delle molecole contenute nei cibi che assumiamo, ha portato all'utilizzo sempre più "modaiolo" dei supplementi vitaminici, spesso schiavi di un'informazione a metà che esalta i pregi nascondendo i potenziali rischi dell'integrazione di tali sostanze.
Si pensi ad esempio alla vitamina A, tutt'altro che innocua in caso di eccesso definibile come pari a 10/100 volte la dose raccomandata; tra i danni più gravi: effetto teratogeno sul feto, disturbi permanenti dell'apprendimento della prole, vomito ricorrente, epatomegalia ..., viene infatti venduta sotto forma di "carotenoidi provitamina A" certamente più sicuri rispetto alla forma vitaminica finale.
Durante un'importante conferenza sullo stato delle conoscenze scientifiche del 2006, il National Istitute of Health ha dichiarato i risultati di lunghe ricerche scientifiche effettuate su integratori contenenti vitamine e sali minerali, ecco le conclusioni:
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la combinazione di calcio e vitamina D sarebbe utile nell'incrementare la densità ossea e ridurre il rischio di fratture nelle donne in menopausa;
- studi sulla
vitamina D dimostrano una significativa riduzione della mortalità ad una dose media giornaliera di 528 Unità Internazionali (UI).
- esistono evidenze sulla riduzione del rischio di cancro alla prostata, polmone, cancro rettale grazie a integrazioni di
Selenio;
- la
vitamina E si dimostra utile nel ridurre il rischio cardiovascolare nelle donne e di rischio "cancro" negli uomini fumatori;
- studi su
Niacina, Folati, Riboflavina, e vitamine B6 e B12 non hanno dimostrato effetti benefici sulla riduzione del rischio di patologie croniche;
- non ci sono sufficienti evidenze per la raccomandazione di integrazioni di
beta-carotene;
- dosi elevate di
Vitamina E (400 Unità Internazionali al giorno per un anno su 135000 individui) sembrerebbe incrementare tutte le cause di mortalità ( 5% di rischio in più ).
Secondo questa review scientifica sarebbe meglio non abusare dell'utilizzo di integrazioni, a meno che non ci si trovi in situazioni che ne determinano l'effettiva necessità:
- gravidanza (incremento del fabbisogno dei nutrienti, necessità di integrazione di acido folico per la prevenzione della spina bifida);
- anemie carenziali;
- situazioni patologiche che ne determinano la necessità (es. malassorbimento intestinale);
- stato carenziali rari di vitamine.
Il potere sinergizzante dei nutrienti
Accade spesso che un micronutriente venga assorbito in misura maggiore o minore a seconda della composizione del pasto, alcuni esempi:
- Il ferro viene assorbito in misura maggiore se alla carne di cavallo (uno degli alimenti che ne contengono di più) viene aggiunto il succo di limone (vitamina C);
- La vitamina C in un peperone è più attiva rispetto a quella assunta con integratori (motivazione ancora sconosciuta al mondo scientifico).
Nel mondo moderno e industrializzato, dove la varietà del cibo da assumere è garantita non si ha necessità di integrazioni vitaminiche, soprattutto alla luce dei più recenti studi scientifici che hanno rivelato un attività cancerogena di alcune molecole antiossidanti, addirittura (solo a certi dosaggi e tempistiche di assunzione) anche dell'acido folico; tutto è ancora da dimostrare ma se fosse vero verrebbero stravolte le nostre conoscenze sugli antiossidanti e la loro attività contro lo stress ossidativo ed è proprio per l'incertezza e la mancanza di studi scientifici esaurienti sull'argomento che sarebbe meglio concentrarsi sulla varietà della propria alimentazione più che sulla varietà degli integratori in commercio.