sabato 7 luglio 2012

Celiachia: i sintomi trascurati

Considerata solamente trent'anni fa una malattia rara, oggi rappresenta una delle condizioni patologiche autoimmunitarie più frequenti, si stima infatti che in Italia ci siano circa 200.000 celiaci e che abbiamo un nuovo soggetto celiaco ogni 100 abitanti; ma cosa avviene nell'organismo dei celiaci, quali sono i sintomi spesso trascurati e come si arriva alla diagnosi?

La celiachia è la reazione del nostro sistema immunitario ad una proteina contenuta nell'amido, la Gliadina. La celiachia può manifestarsi con sintomi differenti, più chiari ed evidenti in alcuni individui, meno chiari e quasi subdoli in altri individui.

Prendiamo 3 soggetti (soggetto A, soggetto B, soggetto C) su ognuno dei quali costruisco una storia rappresentativa dei 3 differenti quadri sintomatologici della celiachia.

Il soggetto A : da qualche mese accusa episodi ricorrenti di diarrea e perdita di peso, addome globoso, anemia che non risponde al trattamento con ferro per via orale, così il medico di famiglia prescrive gli esami del sangue per rilevare eventuali alterazioni dei livelli degli anticorpi contro la proteina (AGA- anticorpi anti gliadina e anti-tTG anticorpi anti Transglutaminasi tissutale), il soggetto risulta positivo al test e procede alla conferma diagnostica attraverso la biopsia intestinale (lo scopo è dimostrare l'appiattimento dei villi intestinali). L'appiattimento dei villi intestinali è conseguenza dell'attività del sistema immunitario e provoca il malassorbimento classico del celiaco responsabile dell'anemia, della diarrea e di tutta la sintomatologia celiaca.




Nella figura in basso a sinistra i villi intestinali di un soggetto sano, nella figura di destra i villi appiattiti di un soggetto celiaco.

Il soggetto B non ha apparentemente motivo di preoccuparsi, l'attività intestinale è regolare (solo nel 35 % dei casi è presente diarrea), il suo problema è solo il meteorismo insieme a strani dolori addominali ricorrenti, sintomi come la stanchezza cronica e i dolori muscolari/ articolari li attribuisce allo stress, stesso discorso per le afte che ogni tanto compaiono nel cavo orale. Chi penserebbe alla celiachia? Forse un medico di famiglia dall'occhio attento, che attraverso degli esami del sangue (presenza nel 40 % dei casi di ipertransaminasemia) invia il soggetto ai dovuti accertamenti clinici; il soggetto si ritrova spesso con dei villi meno sviluppati rispetto a quelli dei soggetti sani me nemmeno appiattiti come quelli dei soggetti celiaci (a seconda dell'entità del danno intestinale si procederà con l'eliminazione parziale o totale del glutine dalla dieta).

Il soggetto C invece  non ha nessun sintomo (Celiachia latente), i villi intestinali sono ancora normali ma nel siero sono già presenti gli anticorpi classici della celiachia, la malattia non si è ancora manifestata.





I soggetti B e C sono purtroppo molti di più rispetto ai soggetti A (prevalentemente bambini), si prende come riferimento la figura di un iceberg, la cui punta rappresenta i casi diagnosticati, mentre il fondo sommerso è rappresentativo dei soggetti B e C, che ancora non associano i loro sintomi alla celiachia o che non hanno ancora manifestato nessun sintomo.



3 commenti:

  1. Buongiorno ho letto con attenzione l'articolo che consigli date ai soggetti in situazione inerente al B descritto non diagnosticati?

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Ciao Sonia,
    ti consiglio di chiedere innanzitutto un consulto del tuo medico curante che eventualmente potrà indirizzarti verso gli opportuni esami del sangue, magari nel frattempo puoi provare ad eliminare per un almeno un mese il Glutine dalla dieta annotando eventuali miglioramenti dei sintomi.

    RispondiElimina